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Music Lab... Laboratorio di musicoterapia


Music Lab



Santa Fezza, dottoressa in discipline musicali.
Musicoterapista
Note in libreria. Dal 29 ottobre al 3 dicembre, per tutti i mercoledì, si terrà in libreria un laboratorio di musicoterapia, a cura della professoressa Santa Fezza.

Il laboratorio è destinato ai bambini ed ai ragazzi in età compresa dai 0 ai 13 anni.

Ricordiamo che è necessario confermare l'adesione al laboratorio chiamando al numero 0828.332845 oppure, scrivendoci sulla nostra pagina facebook.



Che cos’è la musicoterapia?

E’ difficile esprimere a parole ciò che si svolge nella vita interiore dell’uomo, e soprattutto quando si tratta di sentimenti spiacevoli provati sin da bambini come la rabbia, la paura, la vulnerabilità oppure la tristezza.
Con la musica è diverso; riesce ad esprimere, in modo diretto e immediato, i sentimenti più profondi. Fin dall’antichità la
musicoterapia trae vantaggio da questo potenziale.
Nell’ascolto di suoni, ritmi e melodie risuonanti dal silenzio, al contatto di ciò che suscitano nel suono attivo, emerge l’uomo e incontra sé stesso. Sofferenze inespresse e nascoste possono essere toccate e avvertite, questo anche quando la loro verbalizzazione non è (ancora) possibile. Ne nasce uno spazio simbolico nel quale forze di autoguarigione inattive vengono fatte emergere e possono essere rese fruttuose nel rapporto terapeutico.
Il concetto di musica, in questo contesto, viene abbracciato in modo ampio: non vengono compresi soltanto determinati pezzi o stili musicali ma anche, a livello elementare, tutto ciò che risuona, sia che si tratti di suono, ritmo, melodia, umore oppure anche silenzio.
Alla base di qualsiasi attività musicoterapica si trova la libera improvvisazione, cioè la musica creata sul momento. Non si imparano le note, e neppure si tratta dell’apprendimento di abilità strumentali. Il prodotto musicale finale, o meglio la sua qualità estetica, non sta in primo piano. Qui si espleta anche la distinzione fondamentale dell’educazione musicale: non c’è il giusto e lo sbagliato, il bello o il brutto nel senso obbiettivo. La relazione ludica con gli elementi musicali e il simbolismo di quest’espressione individuale sono al centro dell’attenzione.
Nel corso del  laboratorio saranno  utilizzate due modalità di intervento ossia, la musicoterapia  ricettiva e  la musicoterapia attiva:
•       musicoterapia ricettiva: si  ascolta la musica suonata dal terapeuta, oppure
vengono utilizzati brani musicali registrati. Se possibile l'esperienza viene elaborata successivamente nel dialogo verbale.
•       musicoterapia attiva: qui ci si esprime in prima persona, suonando gli strumenti, cantando, muovendosi seguendo la musica.
Questo strumento di comunicazione si serve di un mezzo non verbale e perciò può essere applicata alle persone più diverse, indipendentemente dalle loro capacità, il loro stato sociale o la loro età indipendentemente anche da origini etniche e culturali; una realtà che oggi, alla luce delle migrazioni mondiali, gioca un ruolo importante. A questo proposito emergono indicazioni rilevanti per la rieducazione terapeutica: la musicoterapia è indicata per le persone che, per qualsiasi ragione o a causa di un blocco, non possono parlare oppure non possono percepire i propri sentimenti e/o esprimerli con fatica, come con persone con disturbi precoci. In quest'ultimo caso sarebbe emerso quanto segue: suoni e ritmi circondano già l'embrione. Le prime sensazioni sensoriali della nuova vita sono il percepire il battito materno del cuore e il ritmo del respiro, la voce della madre, i rumori dell'apparato digerente, come pure sensazioni corporali dell'essere portati e cullati. Tutto questo insieme comunica, al non nato, in una specie di sensazione globale psicosomatica, le prime impressioni di esperienze del mondo, e questo già molto prima che le parole possano rendere queste impressioni.

Obiettivo generale dell' intervento

Ogni uomo, ogni bambino porta in sé qualcosa di esclusivamente proprio; è per questo che ciascun processo terapeutico procede in modo individuale; ha il proprio ritmo, la propria dinamica, il proprio tempo. Allo stesso modo ogni bambino, a seconda della situazione, ha bisogno della propria musica particolare.  Molteplici sono le possibilità con le quali si può giungere alla tematica del bambino. Per la sua efficacia è comunque decisiva la relazione che si intesse tra bambino e terapeuta.
La libera improvvisazione, senza compiti specifici, può produrre un gioco senza scopo e uno spazio sperimentale che vengono a costituire uno scioglimento dell'intero sistema ed ampliano il raggio della capacità di fare. Può comunque far emergere anche temi profondi oppure creare un'atmosfera di sicurezza che tocca profondamente.
La musicoterapia,  nell’ambito infantile, assume particolare importanza non solo per il suo valore terapeutico, ma anche per quello pedagogico. Progetti di musicoterapia nelle scuole elementari-medie  e negli asili hanno contribuito ad accrescere la qualità formativa, facilitando uno sviluppo armonico dei bambini sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista fisico-motorio e nello specifico:
•       Risvegliare l’attenzione e la curiosità verso il mondo percettivo-sonoro;
•       Sviluppo della discriminazione percettiva attraverso il riconoscimento  delle fonti sonore;
•       Sviluppare la coordinazione percettivo - motoria e potenziare le capacità  attentive e mnestiche;
•       Favorire l’acquisizione del linguaggio verbale attraverso l’utilizzo dei  parametri musicali;
•       Stabilire una relazione empatica;
•       Favorire la capacità di comunicare con l’altro attraverso i suoni;
•       Sviluppare l’uso comunicativo della voce;
•       Sviluppare e/o acquisire lo schema corporeo ;
•       Orientarsi nello spazio attraverso i suoni e sviluppare e/o potenziare la capacità di porre in sequenza eventi temporali secondo una  rappresentazione mentale.

Modalità e Metodologie

La metodologia di base per le attività sarà quella del gioco, in maniera che i due aspetti, musicoterapico  e ludico, assumeranno una forte valenza emotiva e di attivazione, senza risultare invasiva,  direttiva e tanto meno normalizzante.
Saranno attivati percorsi esperenziali  che investiranno globalmente il bambino. Il terapeuta, in base all’osservazione,  avrà modo di elaborare un percorso adatto alle dinamiche comportamentali messe
in atto dal bambino, cosicché l’azione terapeutica risulti mirata alla soddisfazione delle aspettative (inconsce) che ogni individuo manifesta, qualunque sia il suo stato fisico e psichico.
Successivamente il musicoterapeuta riproporrà le suddette attività in modo tale che il bambino possa esperire, anche in relazione con gli altri le situazioni vissute e le capacità acquisite, adeguando, in prospettiva di un’integrazione ottimale, il comportamento della classe a quello del bambino in situazione di svantaggio e non altrimenti.



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