Music Lab
Santa Fezza, dottoressa in discipline musicali. Musicoterapista |
Il laboratorio è destinato ai bambini ed ai ragazzi in
età compresa dai 0 ai 13 anni.
Ricordiamo che è necessario confermare l'adesione al laboratorio chiamando al numero 0828.332845 oppure, scrivendoci sulla nostra pagina facebook.
Ricordiamo che è necessario confermare l'adesione al laboratorio chiamando al numero 0828.332845 oppure, scrivendoci sulla nostra pagina facebook.
Che cos’è la musicoterapia?
E’ difficile esprimere a parole ciò che si svolge
nella vita interiore dell’uomo, e soprattutto quando si tratta di sentimenti
spiacevoli provati sin da bambini come la rabbia, la paura, la vulnerabilità
oppure la tristezza.
Con la musica è diverso; riesce ad esprimere, in modo
diretto e immediato, i sentimenti più profondi. Fin dall’antichità la
musicoterapia trae vantaggio da questo potenziale.
musicoterapia trae vantaggio da questo potenziale.
Nell’ascolto di suoni, ritmi e melodie risuonanti dal
silenzio, al contatto di ciò che suscitano nel suono attivo, emerge l’uomo e
incontra sé stesso. Sofferenze inespresse e nascoste possono essere toccate e
avvertite, questo anche quando la loro verbalizzazione non è (ancora)
possibile. Ne nasce uno spazio simbolico nel quale forze di autoguarigione
inattive vengono fatte emergere e possono essere rese fruttuose nel rapporto
terapeutico.
Il concetto di musica, in questo contesto, viene
abbracciato in modo ampio: non vengono compresi soltanto determinati pezzi o
stili musicali ma anche, a livello elementare, tutto ciò che risuona, sia che
si tratti di suono, ritmo, melodia, umore oppure anche silenzio.
Alla base di qualsiasi attività musicoterapica si
trova la libera improvvisazione, cioè la musica creata sul momento. Non si
imparano le note, e neppure si tratta dell’apprendimento di abilità
strumentali. Il prodotto musicale finale, o meglio la sua qualità estetica, non
sta in primo piano. Qui si espleta anche la distinzione fondamentale
dell’educazione musicale: non c’è il giusto e lo sbagliato, il bello o il
brutto nel senso obbiettivo. La relazione ludica con gli elementi musicali e il
simbolismo di quest’espressione individuale sono al centro dell’attenzione.
Nel corso del
laboratorio saranno utilizzate
due modalità di intervento ossia, la musicoterapia ricettiva e
la musicoterapia attiva:
• musicoterapia
ricettiva: si ascolta la musica suonata
dal terapeuta, oppure
vengono utilizzati brani musicali registrati. Se
possibile l'esperienza viene elaborata successivamente nel dialogo verbale.
• musicoterapia
attiva: qui ci si esprime in prima persona, suonando gli strumenti, cantando,
muovendosi seguendo la musica.
Questo strumento di comunicazione si serve di un mezzo
non verbale e perciò può essere applicata alle persone più diverse,
indipendentemente dalle loro capacità, il loro stato sociale o la loro età
indipendentemente anche da origini etniche e culturali; una realtà che oggi,
alla luce delle migrazioni mondiali, gioca un ruolo importante. A questo
proposito emergono indicazioni rilevanti per la rieducazione terapeutica: la
musicoterapia è indicata per le persone che, per qualsiasi ragione o a causa di
un blocco, non possono parlare oppure non possono percepire i propri sentimenti
e/o esprimerli con fatica, come con persone con disturbi precoci. In
quest'ultimo caso sarebbe emerso quanto segue: suoni e ritmi circondano già l'embrione.
Le prime sensazioni sensoriali della nuova vita sono il percepire il battito
materno del cuore e il ritmo del respiro, la voce della madre, i rumori
dell'apparato digerente, come pure sensazioni corporali dell'essere portati e
cullati. Tutto questo insieme comunica, al non nato, in una specie di
sensazione globale psicosomatica, le prime impressioni di esperienze del mondo,
e questo già molto prima che le parole possano rendere queste impressioni.
Obiettivo generale dell' intervento
Ogni uomo, ogni bambino porta in sé qualcosa di
esclusivamente proprio; è per questo che ciascun processo terapeutico procede
in modo individuale; ha il proprio ritmo, la propria dinamica, il proprio
tempo. Allo stesso modo ogni bambino, a seconda della situazione, ha bisogno
della propria musica particolare.
Molteplici sono le possibilità con le quali si può giungere alla
tematica del bambino. Per la sua efficacia è comunque decisiva la relazione che
si intesse tra bambino e terapeuta.
La libera improvvisazione, senza compiti specifici,
può produrre un gioco senza scopo e uno spazio sperimentale che vengono a
costituire uno scioglimento dell'intero sistema ed ampliano il raggio della
capacità di fare. Può comunque far emergere anche temi profondi oppure creare
un'atmosfera di sicurezza che tocca profondamente.
La musicoterapia, nell’ambito infantile, assume particolare
importanza non solo per il suo valore terapeutico, ma anche per quello
pedagogico. Progetti di musicoterapia nelle scuole elementari-medie e negli asili hanno contribuito ad accrescere
la qualità formativa, facilitando uno sviluppo armonico dei bambini sia dal
punto di vista psicologico che dal punto di vista fisico-motorio e nello
specifico:
• Risvegliare
l’attenzione e la curiosità verso il mondo percettivo-sonoro;
• Sviluppo
della discriminazione percettiva attraverso il riconoscimento delle fonti sonore;
• Sviluppare
la coordinazione percettivo - motoria e potenziare le capacità attentive e mnestiche;
• Favorire
l’acquisizione del linguaggio verbale attraverso l’utilizzo dei parametri musicali;
• Stabilire
una relazione empatica;
• Favorire
la capacità di comunicare con l’altro attraverso i suoni;
• Sviluppare
l’uso comunicativo della voce;
• Sviluppare
e/o acquisire lo schema corporeo ;
• Orientarsi
nello spazio attraverso i suoni e sviluppare e/o potenziare la capacità di
porre in sequenza eventi temporali secondo una
rappresentazione mentale.
Modalità e Metodologie
Saranno attivati percorsi esperenziali che
investiranno globalmente il bambino. Il terapeuta, in base all’osservazione, avrà modo di elaborare un percorso adatto alle dinamiche comportamentali messe
in atto dal bambino, cosicché l’azione terapeutica
risulti mirata alla soddisfazione delle aspettative (inconsce) che ogni
individuo manifesta, qualunque sia il suo stato fisico e psichico.
Successivamente il musicoterapeuta riproporrà le
suddette attività in modo tale che il bambino possa esperire, anche in
relazione con gli altri le situazioni vissute e le capacità acquisite,
adeguando, in prospettiva di un’integrazione ottimale, il comportamento della
classe a quello del bambino in situazione di svantaggio e non altrimenti.
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