Un po' di Storia ...
La parola carnevale deriva dal latino carnem levare che significa "eliminare la carne". Infatti, nell’antichità legata soprattutto alla tradizione cristiana, indicava l’ultimo abbondante banchetto prima che cominciasse il periodo di 40 giorni, di astinenza e digiuno, che precedeva la Pasqua. Per questo, carnevale è conosciuto anche come martedì grasso.
Pur essendo questa festa legata alla tradizione cattolica in realtà, le sue origini sono molto più antiche e sono l’evoluzione delle dionisiache greche, conosciute come antesterie, o i saturnali romani.
Durante le feste dionisiache e saturnali, la società era autorizzata ad invertire l’ordine delle cose e delle gerarchie per lasciar posto allo scherzo e anche alla sregolatezza.
Al termine di questo periodo pazzo, l’ordine però veniva ristabilito e si era pronti per cominciare un nuovo anno con un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Dunque, si trattava di una sorta di Capodanno.
In più, il carnevale ha anche un significato simbolico, che si contrappone alla festa di halloween: si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: la terra, con l’arrivo imminente della primavera, comincia a manifestare la propria energia, così il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi.
Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Nella Roma del governo papalino si svolgevano invece la corsa dei barberi, ovvero i cavalli da corsa e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente.
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Viareggio |
Il Carnevale di Viareggio ha origine nel 1873 ed è uno dei più importanti. A caratterizzarlo, sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli somatici, vengono sottolineati con satira e ironia.
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Putignano |
Il Carnevale di Putignano è da considerarsi anche il Carnevale più antico del mondo: le sue origini risalgono al 1394.
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Verona |
Uno dei carnevali più antichi d'Italia arrivato ai giorni nostri è il Carnevale di Verona, risalente al 1531 e il cui nome originale è Bacanàl del Gnoco.
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Ivrea |
Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo. Esso rappresenta la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città.
Anche il Carnevale di Acireale, di antichissime origini, prevedeva la lotta delle arance che fu però vietata dalla Corte criminale nel lontano 1612 a causa dei gravi incidenti che si provocavano. E' comunemente definito "il più bel carnevale di Sicilia" per la bellezza dei suoi carri allegorici e infiorati. Esso è frequentato da numerosi forestieri, i quali approfittano di questa festa popolare per visitare o rivisitare i monumenti della città barocca. Anche il Carnevale di Acireale, di antichissime origini, prevedeva la lotta delle arance che fu però vietata dalla Corte criminale nel lontano 1612 a causa dei gravi incidenti che si provocavano.
Il Carnevale di Manfredonia è uno dei più importanti d'Italia, con il Carnevale di Putignano è il principale della regione Puglia ed è noto per la "Sfilata delle meraviglie" che vede sfilare per le vie della città pugliese migliaia di bambini delle scuole materne ed elementari di Manfredonia.
Il Carnevale storico di Frosinone è caratterizzato dalla Festa della Radeca, che è il nome in dialetto della foglia d’agave, simbolo di fecondità.
Il Carnevale di Striano, in provincia di Napoli, è considerato uno dei più importanti carnevali del Sud. I carri allegorici, che sono i più grandi e movimentati della Campania, sfilano ogni anno in un luogo diverso della città di Striano dal 1983. Ogni anno coinvolge attorno a sé centinaia di partecipanti, dai carristi ai gruppi coreografi e non mancano i turisti che con grande gioia vengono a visitare le maestose opere realizzate esclusivamente in cartapesta nei cantieri della Cittadella del Carnevale, una struttura unica nel suo genere nell'intera regione Campania.
Il Carnevale di Sciacca è il carnevale più antico di Sicilia, con origini che risalgono al periodo romano. Oggi è caratterizzato da sfilate di carri allegorici che percorrono l'antico centro della città accompagnati da gruppi mascherati che danno vita a coreografie realizzate sulle note di musiche a tema.
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Tricarico |
In Basilicata è molto conosciuto il Carnevale di Tricarico, caratterizzato dalla presenza di "mucche " e "tori" intransumanza. Molto importante per la regione lucana risulta essere il Carnevale di Lavello. La maschera tradizionale della città risulta essere il Domino. Ogni sabato fino al sabato successivo al mercoledì delle ceneri si festeggia questo carnevale con grandi balli. L'ultimo sabato del carnevale lavellese è segnato dalla tradizionale rottura della pentolaccia.
Le maschere Tipiche del carnevale italiano
ARLECCHINO

PANTALONE
Maschera veneziana, vive nel Veneto, con alcuni aspetti che la legano alla maschera di libertino credulone, beffeggiato e sempre scontento, dell’antico teatro classico.
Assomiglia alla maschera bolognese del dottor Ballanzone e ad alcuni personaggi di Molière come Arpagone e Sganarello.Pantalone è sempre d’età avanzata, impersona infatti un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone, talora scapolo con tutto il ridicolo di chi, ormai maturo, vuol piacere ancora. Crede solo nel denaro e nel commercio: autoritario e bizzarro è però facilmente raggirato dalla moglie e dalle figlie quando è sposato.
Arricchito, burbanzoso e sputasentenze, avaro e diffidente, per far sfoggio della sua autorevolezza si intromette, non invitato, in dispute e alterchi e, puntualmente, finisce col ricevere botte da entrambi i contendenti. Veste sempre molto semplicemente: ai piedi porta le pantofole; ha un camicione e una calzamaglia rossi con un colletto bianco e sopra indossa un mantello nero. Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita. In testa ha una cuffia aderente che sembra un tutt’uno con la maschera. Nel tempo il costume di Pantalone è cambiato, ma ha sempre conservato la caratteristica zimarra nera. Pantalone ha un carattere particolare: è nervoso e “rompiscatole” perché è il vecchio brontolone e testardo. Lui spende poco, è attaccato al suo denaro. Qualche volta la gente lo lascia perdere perché si lamenta sempre.
BRIGHELLA

PIERROT
Il nome di Pierrot è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della Commedia dell’Arte Pedrolino, uno dei primi Zanni, interpretato, nella celebre Compagnia dei Gelosi, da Giovanni Pellesini, alla fine del ’500.
PULCINELLA

Da allora questa maschera personifica virtù e vizi, del borghese napoletano, ma, accolto in tutta Europa ha assorbito le caratteristiche nazionali: in Inghilterra è Punch, corsaro e donnaiolo; in Germania è Pulzinella e I-lanswurst cioè Giovanni Salsiccia; in Olanda è Tonelgeek; in Spagna è Don Christoval Polichinela.
La maschera di Pulcinella si adatta ad ogni ruolo: padrone, servo, domestico, magistrato, ma in nessun caso atletico. Sobrio nei movimenti, lento, goffo e di poche parole, ma, quando parla, è sempre secco e mordente. Derivazioni locali della figura di Pulcinella possono essere considerati i trasteverini Meo Patacca e Marco Pepe, il bravaccio popolare napoletano Sitonno, e forse anche la caratteristica figura bolognese del Birichino.
CAPITAN SPAVENTA (o Capitan Fracassa)

DOTTOR BALANZONE
GIANDUJA

COLOMBINA

STENTERELLO

CHIACCHIERE IN … RICETTA!

Le chiacchiere sono croccanti e delicate sfoglie tipiche del periodo di Carnevale e sono chiamate con nomi diversi a seconda delle regioni di provenienza: chiacchiere e lattughe in Lombardia, cenci e donzelle in Toscana, frappe e sfrappole in Emilia, cròstoli in Trentino, galani e gale in Veneto, bugie in Piemonte, così come rosoni, lasagne, pampuglie, ecc..
Ingredienti per circa 40 chiacchiere
Burro 50 g Vaniglia bacca 1 Uova medie - 3 intere e 1 tuorlo Lievito chimico in polvere 6 g Zucchero semolato 70 g Grappa 30 g Sale 1 pizzico Farina 00 500 g
INGREDIENTI PER FRIGGERE
Olio di semi di arachide q.b.
PER COSPARGERE
Zucchero a velo quanto basta
Per preparare le chiacchiere, setacciate la farina assieme al lievito e versate in una planetaria con foglia. Aggiungete lo zucchero, le uova sbattute in precedenza e la grappa. Lavorate fino ad amalgamare bene gli ingredienti.
Sostituite la foglia con il gancio, unite i semi della bacca di vaniglia e il burro, quindi continuate ad impastare per 10 minuti fino ad ottenere un composto omogeneo: dovrà risultare sostenuto ma abbastanza malleabile. Se necessario potete aggiungere 5/10 gr di acqua. Trasferite l’impasto su un piano da lavoro, e maneggiatelo rapidamente per dargli una forma sferica.
Avvolgete il panetto con la pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti. Trascorso questo tempo, dividete la pasta in porzioni da 150 g circa e iniziate a lavorare ognuna singolarmente. Appiattite leggermente una prima porzione con il palmo della mano, infarinatela e stendetela con il tirapasta impostato sullo spessore più largo.
Ripiegate verso il centro i lati corti della striscia di pasta ottenuta, dopodiché tiratela nuovamente impostando ogni volta il tirapasta su uno spessore sempre minore, fino a raggiungere i 2 mm. Eseguite lo stesso procedimento su tutte le porzioni di impasto. Lasciate riposare qualche minuto la sfoglia tirata e nel frattempo portate l’olio alla temperatura di 170-180°. Con una rotella a taglio smerlato procedete sagomando dei rettangoli di circa 5x10 cm e praticando su ognuno due tagli centrali, paralleli al lato lungo.
Non appena l’olio ha raggiunto la giusta temperatura immergetevi 2-3 rettangoli di sfoglia con l’aiuto di una schiumarola e fateli cuocere rigirandoli su ambo i lati fino a che non raggiungono la doratura. Scolate le sfoglie su carta assorbente e, una volta fredde, impiattatele e cospargetele con abbondante zucchero a velo setacciato.
Le vostre chiacchiere sono pronte!
Poesie e filastrocche
Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”
Gianni Rodari
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Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
Gabriele D'Annunzio
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Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.
Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.
Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.
Gianni Rodari
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Cos’è quell’altra faccia
che metti a Carnevale,
con nasone e boccaccia,
o anche di animale?
che metti a Carnevale,
con nasone e boccaccia,
o anche di animale?
Cos’è quell’altro viso,
che metti quando vuoi,
la Fata Fiordaliso
o l’Orco Sbranabuoi?
che metti quando vuoi,
la Fata Fiordaliso
o l’Orco Sbranabuoi?
Cos’è quell’altro volto
che metti per giocare
ma se lo tieni molto
ti viene da sudare?
che metti per giocare
ma se lo tieni molto
ti viene da sudare?
Roberto Piumini
Ricordatevi che ...

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